Grazie a Veneto Adapt, 32 comuni approvano i loro piani d’azione per l’energia sostenibile e il clima. L’esperienza del Veneto diventa ora modello applicato per lo sviluppo di percorsi di adattamento in Italia e in Europa.

Crescita delle temperature medie (+0,6 °C nell’ultimo decennio), incremento della frequenza di fenomeni estremi (come alluvioni, grandine, mareggiate, vento intenso) e ancora aumento delle ondate di calore con conseguenti periodi di siccità. Sono solo alcuni degli effetti causati dal cambiamento climatico registrati negli ultimi anni in Veneto Centrale, che stanno mettendo a dura prova la resilienza delle città. Danni che diventano sempre più ingenti anche in termini di impatto economico.

Partendo proprio dall’analisi delle vulnerabilità del territorio del Centro Veneto coinvolto, grazie al progetto Life Veneto Adapt si sono individuate le possibili azioni di adattamento e si è definito un sistema di monitoraggio strutturato.Un percorso durato quattro anni, che ha visto lavorare in sinergia le città di Padova (capofila del progetto), Vicenza, Treviso, l’area metropolitana di Venezia e l’Unione dei Comuni del Medio Brenta (Cadoneghe, Curtarolo, Vigodarzere) con il supporto tecnico di Coordinamento Agende 21 Locali Italiane, Università IUAV di Venezia e Sogesca srl e la collaborazione di Arpav Veneto.  Si tratta di un’area in cui vive una popolazione di circa 3,5 milioni di abitanti, ovvero il 72% di tutta la regione. Un territorio emblematico per la varietà della sua composizione, dalle Alpi al mare, passando per sistemi collinari e grandi pianure, con grandi città produttive e piccoli borghi storici.

Ora il “metodo Veneto Adapt” e gli strumenti concreti per ottimizzare e rendere più efficace la capacità di risposta dei territori ai fenomeni estremi, sono trascritti in linee guida replicabili, che i partner hanno presentato, accanto ai risultati complessivi del progetto, a Padova il 2 dicembre in occasione della conferenza finale “Cambiamenti climatici: come affrontarli? Gli strumenti messi a punto dal progetto Veneto Adapt”. Durante l’incontro è stato anche annunciato che le linee guida saranno adesso consegnate ufficialmente alla Regione del Veneto e messe a disposizione di tutte le pubbliche amministrazioni, affinché la metodologia ideata dal progetto possa diventare modello applicato per lo sviluppo di percorsi di adattamento in Italia, così come in Europa. Sono già venticinque le città che hanno sottoscritto una lettera d’intenti per impegnarsi a seguire le linee guida di Veneto Adapt, di queste sei sono europee.

Primo e fondamentale passo previsto dal progetto, il passaggio per le amministrazioni dal Paes al Paesc, ovvero dalla programmazione di Piani d’azione per l’Energia sostenibile all’attuazione di Piani d’azione per l’Energia sostenibile ed il Clima, come previsto dal Patto dei Sindaci. Grazie a Veneto Adapt nella nostra regione sono stati redatti e approvati ad oggi 32 nuovi Paesc per un totale di circa 750 azioni che puntano alla mitigazione e al contrasto degli effetti dei cambiamenti climatici attraverso l’intervento diretto a risolvere le principali vulnerabilità emerse. Da un lato il taglio delle emissioni CO2, con una previsione di riduzione del 45% entro il 2030, tramite la scelta di fonti di energia non inquinanti e di energia risparmiata grazie all’efficientamento in ambito edile e produttivo, dall’altro tutti quegli interventi che mirano a incrementare la sicurezza dei territori (recupero e sistemazione di argini e fossi, opere idrauliche e di irrigazione,…).